venerdì, marzo 30, 2007

Alici al profumo di lampone e fragole



















E' primavera... svegliatevi bambine la la la!!! :)
Scusate, non sono uscita di senno.... Ma la primavera a me fa sempre questo effetto...Canticchio in continuazione..e ritorno a girellare per il mercato ( in piazza benefica e a porta palazzo) facendo pazzi acquisti...
Come quelli che vedete fotografati qui sopra.. alicette fresche e fragoline,mica quelle tipo anguria.. non è che non siano buone, ma sembrano tutte uguali!

Ho provato un abbinamento frutta/pesce.. E devo dire che non era niente male.. la breve marinatura nell'aceto di lampone ha lasciato un leggero profumo, oltre che un piacevole sapore.. e la fragolina ci stava d'incanto!

alici fresche grammi 400
aceto di lampone 4 cucchiai
sale q.b.
pepe q.b.
olio e.v. di oliva pianogrillo (tonda iblea) q.b.
per servire
fragoline 16




















eviscerate le alici.. lavatele velocemente sotto l'acqua..asciugatele con carta da cucina..mettetele in una ciotola con l'aceto di lamponi per circa 3/4 minuti.. togliete le alici dalla marinata di lamponi e conditele con un pizzico di sale,pepe e abbastanza olio e.v. di oliva.
Servite 6 alici per piatto accompagnate con 4 fragoline tagliate a metà.. aggiustate di pepe e sale.
Bon ,bon appetit!! ;)

Etichette: , , ,

mercoledì, marzo 28, 2007

Cucina ebraica:Lekach di Zena -Torta di miele



















Da sempre sono affascinata dalla cucina ebraica...c'è qualcosa che,inspiegabilmente,mi unisce a questa cucina.. Forse il legame è molto profondo e antico.. e parla di famiglie,della loro storia, la cultura tramandata di generazione in generazione..
Nella cucina ebraica si mescolano tra loro religione,regole alimentari e tradizione.
Alla base di ogni piatto c'è sopratutto il rispetto della kashèrut,ovvero l'insieme delle regole alimentari ebraiche... in ebraico kashèr= essere adatto...

La ricetta di questo dolce arriva dalla germania, esattamente da Berlino... Il dolce di famiglia di Zena.. semplice,buono...e ogni volta diverso!! Si perchè le dosi sono variabili... dipende dalla tazza usata per dosare gli ingredienti... ;-)
Ricorda molto il pain d'epices...ma è molto più morbido grazie alle mele...

dose per due torte

zucchero un bicchiere
acqua 1 bicchiere
olio e.v. di oliva un bicchiere
uova medie 3
bicarbonato 1 cucchiaino raso
miele grammi 225
zenzero in polvere 1 cucchiaino colmo
4 spezie 1/2 cucchiaino
farina
mele a fettine o noci


preriscaldate il forno a 180°
ungete e foderate due tortiere (meglio se rettangolari) così da poter tagliare le torte più facilmente..mescolate tutti gli ingredienti con tanta farina quanta serve per ottenere un composto non troppo denso...versatelo nelle tortiere e coprite con le mele tagliate a fette o le noci.
Infornate per circa 50 minuti ogni torta.. la superficie dovrà risultare soda ed elastica al tatto.
Togliete dal forno ,lasciate riposare per circa 5 minuti, sformate e fate raffreddare sulla griglia del forno.Avvolgete nella carta stagnola e fate riposare qualche giorno prima di servire.












Consiglio l'acquisto di questo bellissimo libro.. non solo una raccolta di ricette proveniente da ogni parte del mondo.. ma storie, racconti aneddoti sulle persone che hanno donato i loro segreti a Clarissa Hyman, per la realizzazione del libro...



















Cucina Ebraica,Clarissa Hyman-Guido Tommasi Editore

Etichette: , ,

martedì, marzo 27, 2007

Petit fours:Tuiles a l'orange



















Una magia... ci vuole un pò di magia per far cuocere le tuiles nel forno.. aspettare che cuociano e fare moltaaaaaa attenzione a che non brucino!! Ebbene si, care signori e signore mie!! Bisogna essere delle maghe.. ;)
Anche se qualcuno mi da della strega... perchè?? ;-D ... sarà per via del gatto nero?? ^-^

Buone buone buone... delicate.. leggermente acidule e nemmeno troppo dolci! Un bel pasticcino per il caffè o un thè con le amiche.... Ve le ricordate le lingue di gatto, vero?? Stessa fine!
Per queste dovrete armarvi di molta,molta pazienza... e avere tante tante placche da forno!

zucchero a velo grammi 250
farina grammi 63
succo d'arancia fresco grammi 90
zeste d'arancia tritate fini 2
farina di mandorle grammi 30
mandorle affettate grammi 80
burro ammorbidito grammi 90

mescolate delicatamente lo zucchero a velo,il succo d'arancia e le zeste..successivamente la farina e il burro..poi lavorandole con le mani,aggiugere al composto la farina di mandorle e le mandorle affettate, facendo attenzione a non rompere queste ultime.
Prelevate una piccola quantità di impasto con un cucchiaino mettetela sulla placca da forno coperta con cartaforno,leggermente imburrata...appiattite l'impasto con una forchetta inumidita in acqua fredda.. proseguite fino ad esaurimento...
Cuocete in forno preriscaldato a 180° fino a quando non inizieranno a scurirsi..togliete dal forno e appoggiate su un canovaccio inumidito, per fermare la cottura.

Un sentito grazie ou mercì al grande Christophe Felder pour la recette!

Io torno in cucina... stasera è la grande serata.... :)

Etichette: , ,

lunedì, marzo 26, 2007

Terrina di pescespada al profumo di vin santo



















Questa ricetta l'ho rubata dalla sua cucina... ;)
Shhhhhh.. che mica lo sa, ancora!!
Farà parte del nuovo menu, disponibile fra qualche giorno... e ho avuto la fortuna di fare un test (faticosissimo) sul campo..

Perfetta per una cena in terrazza ( per chi ha una terrazza) in una calda sera primaverile.. Qui a torino pioggia e pioggia da ieri.. non vedevo l'ora!! Che bello..finalmente si respira..Dopo tre mesi di siccità totale... ;-D


pescespada grammi 500
scalogno 1 ( finemente tritato)
bacche di ginepro 3
alloro 2 foglie
patate grammi 100 (lesse)
olio e.v.di oliva ligure q.b.
vin santo 3 tazzine da caffè
burro beppino occelli grammi 250
sale & pepe q.b.

rosolate il pesce spada con due cucchiai di olio e lo scalogno in una pentola di rame o alluminio... aggiungete le bacche di ginepro e il lauro..fate rosolare per qualche minuto...bagnate il pesce con il vin santo,aggiungete le patate.. cuocete ancora per qualche minuto...passate tutto nel blender e aggiungete all'ultimo il burro ammorbidito.. la pasta alla fine dovrà essere molto liscia, e se non bastasse ripassate nel setaccio...
foderate uno stampo di alluminio da plum cake di pellicola trasparente, versate il composto ottenuto, sigillate bene e mettete nel frigorifero per una notte
n.b.a vostro gusto potete aggiungere una decina di pistacchi e una ventina di chicchi di uva passa,prima di mettere nel frigorifero...
servite a fette con petali di fiori e germogli... io ho dovuto ripiegare su zeste di arancia e pistacchi!!!

Terrina di Pesce spada al profumo di Vin santo

La prossima volta un'intero campo di violette.. per il mio spada!

Etichette: , , , ,

giovedì, marzo 22, 2007

Piccola pasticceria: Le lingue di gatto



















Biscottini buoni buoni, a fine pasto un piccolo premio... premio??? E per cosa?? Per avere mangiato come dei lupi..anzi come il lupo di cappuccetto rosso!
Questo sarà uno dei petit four per la cena al Cubico del 27 Marzo... :)
Diciamo che non sono proprio dietetici.. quelli che vedete qui sono stati regalati tutti.. sacchettini cadeau ad amici e parenti..tranne un barattolino (ino-ino) che ho tenuto per noi...

burro grammi 250
zucchero semolato grammi 250
uova 5
farina grammi 350
vaniglia liquida q.b.
quattro spezie q.b.
cardamomo 3 bacche ( i semi)

preriscaldate il forno a 200°
ammorbidite il burro a bagnomaria, aggiungete gli albumi e trasferite il tutto nel recipiente del robot,lavorando lentamente con la frusta da pasticceria... (altrimenti potete lavorare gli ingredienti a mano con una frusta).. versate nel recipiente la farina,la vaniglia ( 1 cucchiaino) i tuorli, 1/2 cucchiaino di spezie e i semi estratti dalle bacche di cardamomo... continuate a mescolare delicatamente (robot ala minima velocità)
Preparate due placche da forno foderate di carta,imburrate e infarinate...Trasferire il composto nella sac à poche e formate dei bastoncini lunghi 5 cm.. infornate per circa 10/12 minuti..
Il risultato è golosissimo!
Con l'impasto rimasto potrete preparare dei piccoli pasticcini ...Guardate qui sotto... :)
Che son quasi più buoni delle lingue!

Etichette: ,

mercoledì, marzo 21, 2007

Caol Ila & Birichin

Caol Ila.. Chef Batavia all'opera..

Caol Ila è una caletta tranquilla e riparata vicino al Porto di Askaig, e viene considerata da molti la più selvaggia e pittoresca dell'isola di Islay.
La distilleria di Caol Ila ,che in gaelico sta a significare suono dell'isola ,fu costruita nel 1846 da Hector Henderson, un businessman di Glasgow con un vivo interesse per la distillazione.L'acqua della distilleria arrivava da una cascata vicina e oltre ad essere fantastica e qualitativamente perfetta per il whisky,alimentava anche la motrice della distilleria.
Nel 1857 Henderson uscì dall'affare e la distilleria fu acquistata dalla Bulloch Lade & C. e fu poi trasferita alla Distillers Company Limited nel 1927.. da quella data e fino al 1972 la produzione continuò, fino a quando l'intera struttura originaria venne demolita..
La produzione riprese nel 1974, quando venne ricostruita la distilleria sulla base dell'architettura originale..


















Il whisky Caol Ila è considerato uno dei più leggeri delle islays..ha medio corpo con un sapore rotondo..di colore pallido con una sfumatura tendente al verde.
Questo malto al naso ha sentore di torba con note floreali molto distinte,sa di alghe e di iodio,di liquirizia, e un leggero profumo di medicinale vi accompagnerà per tutta la degustazione, ma senza infastirvi..a chiudere una nota di fondo leggermente pepata...
Il gusto di Caol Ila ha note dolci di liquirizia,frutti maturi,miele e vaniglia..ritorna la torba e nel sapore è un pò più accentuata..


Vi ho raccontato questa bella storia ,per farvi capire su quale prodotto Chef Nicola Batavia ha lavorato durante questi due mesi,per preparare il menù per la serata del 19 Marzo..

Nicola ama le sfide e la sfida al whisky gli era stata lanciata da Franco Gasparri... grande intenditore di whisky,ambasciatore della Diageo (importatore in Italia dei migliori torbati, e non solo)...
Ogni singolo ingrediente è stato lavorato con Caol Ila invecchiato 12 anni.. il più dolce e armonioso della serie di whisky degustati per l'occasione..


In degustazione:

Caol Ila 12 anni
Caol Ila 18 anni
Caol Ila Cask Strenght full proof
Caol Ila 25 anni

Il menù della serata era così composto:

Cocktail di Caol Ila 12 sedano e mango..fresco e dolce.. il whisky da una nota di fondo leggermente piccante ma prevale la parte dolce della frutta..molto profumato.

Mantecato di Baccalà e patate al whisky..
lil baccalà è cremoso morbido leggermente aromatizzato... ( per questi primi due niente foto... l'appetito ha prevalso)

Caol Ila : capasanta brasata e foie gras marinato nel Caol Ila...Caol Ila: il foie gras marinato nel whisky

Capasanta brasata con foie gras marinato nel Caol Ila su crema di mais e caramello di lime e sale di Cipro..la capasanta brasata è un must di nicola.. ma in questa versione con il foie gras marinato per 12 ore nel caol ila... viene accentuata la dolcezza del fegato e ha una leggera nota pungente del whisky sul finale.. accoppiata vincente con il sale di Cipro, che dona la giusta sapidità.
Caol Ila 12 anni

Caol Ila : Risotto lavato nel whisky con ragout bianco di faraona...

Risotto "lavato" nel whisky con ragù bianco di faraona e zucca purea di guava,caramello al Caol Ila.. la parola lavato è sintomatica, nel senso che è stato lavato nel whisky per separare e aromatizzare i chicchi del riso, eliminando l'amido in eccesso... e lasciato macerare..sentimenti contrastanti hanno accompagnato la degustazione di questo piatto.. molto dolce e aromatico.. e il caramello al caol ila è un'esperienza quasi mistica!Delicato e sapido al punto giusto il ragout di faraona...
Caol Ila 18 anni

Caol Ila: stinchetto di agnello cotto nella torba..

Stinchetto di agnello cotto nella torba in cubo di legno glassato su patata affumicata... vi dico solo che la torba arrivava direttamente dalle islays.. e senza la torba il piatto non si poteva fare!! Quello che vedete versare nel mio piatto è la riduzione della cottura nella torba.. grande prova di abilità nelle cotture e lavorazione delle carni da parte di Nicola... morbidissimo lo stinchetto... aromatizzato, ma non fastidioso.. buono a tal punto da essere apprezzato anche da chi non ama il sapore un pò forte della carne d'agnello...
Caol Ila Cask Strenght full proof

Pre dessert ... mandarino,olio del garda e sale grigio alle alghe..un gridolino di felicità da parte dei commensali!

E il dessert...

Ganache di cioccolato e pepe indiano,croccante con infuso al whisky...
Caol Ila 25 anni..
per un'amante del cioccolato e dei whisky torbati come me questa era la degna chiusura di una serata grandiosa ...

Caol Ila: Ganache di cioccolato e pepe indiano..

Sarò di parte ma la capacità di nicola di creare ed inventare, stupire è davvero incredibile... i gusti sono gusti.. anche io spesso e volentieri trovo che certi accostamenti siano un pochino azzardati e non sempre condivido quello che ho nel piatto..(scusa chef!!) ma come in ogni ristorante che si rispetti faccio presente allo chef .. e vengo ascoltata.
E quando non mi trovo bene lo dico... Anche il Signor Davide ha avuto la sua.. ma ve la racconto un'altra volta... ;-D

Un sentito grazie a tutta la brigata di cucina del L'Birichin.. Bravi ragazzi!! Siete stati davvero in gamba...

nota:qualcuno si sarà chiesto " ma dopo tutto quel whisky??" !!! "stavi ancora in piedi?" .. Ebbene si.. mi sono meravigliata anche io.. il whisky servito non era poco.. e le annate 18/25 sono state le più difficili da "sopportare"...
Il Signor Gasparri ci ha consigliato di diluire il whisky con dell'acqua naturale..mi sembrava un sacrilegio, ed ho rinunciato a mescolarlo con dell'acqua... eh eh eh... :) giammai!!
Il premio whisky armonioso della serata va al Cask Strenght full proof... sapore caldo,ricco,di frutta matura, sa di legno e di mare e nonostante i suoi quasi 60° ( 55) sembra un ragazzino dolcissimo che vuole corteggiare una signora.. e ci riesce bene, molto bene... ma la signora mica è cascata ai suoi piedi!! ;-)

Intanto il taxi era fuori ad aspettarmi....vorra forse dire qualcosa???

Caol Ila:la preparazione della capasantaCaol Ila & Birichin


Grazie a Armin per la dedica scozzese !!!

Etichette: , , ,

martedì, marzo 20, 2007

Cuisine marocaine:The alla menta e Goriba

















Complici un amico, un libro e una piazzetta deliziosa circondata da case d'epoca e alberi ,la domenica è trascorsa sotto l'insegna di spezie e aromi di luoghi lontani..A dir la verità non mi aspettavo l'aria freddina, e nemmeno il tiepido sole di marzo è riuscito a scaldarmi...
Ma il thè alla menta e le persone gentili arrivate per l'occasione mi hanno scaldato molto più del sole...
A volte basta poco per far scattare la molla e da un consiglio, una ricetta, si arriva a parlare di luoghi lontani, tradizioni molto diverse dalle nostre che in realtà alla fine si assomigliano perchè servono ad uno scopo ben preciso: far conoscere diversi popoli, diverse nazioni e insegnar loro a vivere insieme in armonia...passando dalla cucina.



















Questo pasticcino è tipico della cucina marocchina e assomiglia moltissimo al nostro amaretto.. più morbido nel cuore e leggermente profumato di acqua di fiori d'arancio, va servito alla fine del pasto con il the alla menta...


farina di mandorle
kg 1
semolino grammi 200
uova 7
zucchero in granuli grammi 250
lievito per dolci grammi 7
limone non trattato 1- la scorza grattuggiata-
acqua di fiori d'arancio q.b.
zucchero a velo q.b.

Mescolate in una terrina le uova ,lo zucchero,il lievito e la scorza del limone. Aggiungete poco per volta la farina di mandorle e il semolino e lavorate il composto energicamente.
Inumiditevi le mani con l'acqua di fiori d'arancio e riprendete l'impasto, spianandolo su un piano da lavoro molto delicatamente.. formate delle palline.
Schiacciate leggermente le palline e appoggiatele su un altro piano cosparso di zucchero a velo..
A questo punto trasferitele su una teglia coperta di carta da forno leggermente oliata, con il lato zuccherato rivolto verso l'alto.
Cuocete in forno a 200° per circa 20/25 minuti.
Servite con the alla menta...



















Il thè alla menta è stato servito in un Samovar marocchino (quello che vedete nella foto), con thè verde cinese, menta e zucchero marocchino... quest'ultimo è un meraviglioso blocco a forma di cono venduto nei mercati... qui a Torino abbiamo la fortuna d'avere un gran bel numero di gastronomie marocchine, situate per lo più nella zona di Porta Palazzo..
Il blocco va frantumato con il pestello di un mortaio e aggiunto al the e alla menta nel samovar.. Nella tradizione araba il thè viene bevuto a tutte le ore, e la cerimonia è tanto più formale e complessa quanto più si eleva il ceto sociale.. nelle famiglie benestanti viene acceso un braciere e fatto bruciare nello stesso legno di sandalo; vengono distribuite ai commensali coppette contenenti acqua tiepida con acqua di rose e petali, per lavarsi le dita.
E a questo punto che inizia la cerimonia del thè e vengono serviti i pasticcini. Il thè viene servito in bicchierini di vetro e non in tazze ( come usa da noi in occidente) per il semplice fatto che il vetro permette alla bevanda di raggiungere una temperatura più gradevole ed essere consumata quasi subito.

Il thè marocchino

thè verde cinese 1 cucchiaino e mezzo
menta una manciata di foglie fresche ( o secche)
zucchero -a gusto -(80/100 grammi)
acqua naturale 1 litro

scaldate la teiera mettetevi dentro le foglie di thè aggiungete un pò d'acqua calda e fate roteare all'interno.. buttate l'acqua facendo attenzione a non fare uscire le foglie del thè. Aggiungete menta e zucchero a gusto e circa 1 litro di acqua bollente e lasciate in infusione per circa 5 minuti.
A questo punto il thè può essere servito;eliminate le foglie di menta e versate nei bicchierini.
La tradizione vuole che il thè venga versato da una persona esperta, da una buona altezza(un pò come viene spillato il sidro)...
E vi assicuro che centrare i bicchierini non è per niente facile!






























nota del 30 marzo 2007... con questo post partecipo all'evento MM #9:arabian nights ospitato da Meeta di What's for lunch honey??

Etichette: , , ,

lunedì, marzo 19, 2007

Lumaconi di Gragnano al forno con pancetta e barbabuc




















Girando in Vespa, mi vengono le idee più strane..riesco a pensare ai piatti per le cene della settimana..ottimo metodo per creare menù,almeno per me.. ;)
La scorsa settimana, rientrando a casa ,mi è venuta una voglia irrefrenabile di pasta al forno..quasi come quella che mi faceva mia mamma!!
E così piatto unico..semplice,veloce e buono..lumaconi di gragnano ripieni di pancetta, barbabuc e mozzarella di bufala di mondragone...

lumaconi di Gragnano Faella n° 10 a testa (tot.20)
pancetta affumicata grammi 50
mozzarella di bufala 1/2 -tagliata a dadini-
pomodorini 8 (tagliati a spicchi)
triplo concentrato di pomodoro 4 cucchiai
barbabuc ( scorzobianca) 3 ciuffi (con la radice grattata e lavata) già lessata
aglio 1 spicchio
sale & pepe q.b.
olio e.v.di oliva Toscano q.b.



















barbabuc

tritate finemente l'aglio e fatelo soffriggere in 2 cucchiai d'olio con la pancetta...fate saltare il barbabuc con l'aglio e la pancetta per qualche minuto... a questo punto aggiungete il concentrato di pomodoro (e un paio di cucchiai d'acqua se necessari), salate e pepate.. fate cuocere per una decina di minuti.
Cuocete la pasta e scolatela al dente.. oliate leggermente una teglia da forno,condite i lumaconi con il sugo (riempiendone qualcuno), cospargeteli con i pomodorini tagliati e la mozzarella... passate in forno a 180°per 5/6 minuti..
servite subito!!
La scorzobianca da il giusto sapore,una punta d'amaro che si abbina alla perfezione con il sapore dolce/acido del pomodoro e la pancetta... Provate a cercarla nei vostri mercati... ci sarà ancora per qualche giorno.. la stagione della barba di becco sta per finire!!!

E tanti auguri papà!!!

Etichette: , ,

sabato, marzo 17, 2007

Zucchini green cake for Kochtopf

St. Pat's Day: Green or Irish

Zorra chiama e io rispondo.... :)
Non sono impazzita e zorra non è ,come qualcuno mi ha chiesto ,la moglie dell'uomo dalla maschera nera!
Zorra autrice svizzera ,del bel blog Kochtopf ci ha invitato a postare una ricetta per oggi , 17 Marzo, giorno di St.Patrick... a tema verde!!!
Ed ecco a voi il cake verde .. figlio di un visitor,probabilmente.. ;-DDD




















Per l'occasione ne ho prodotte due versioni... una in teglia da plum cake e l'altra in porzioni singole, a mio avviso molto più comoda da servire e bella da vedere!! Il siluro ,fotografato qui sopra ,pesava una mezza tonnellata... ;) senza periscopio!!

patate 1 kg ( lesse)
zucchine chiare grammi 500
parmigiano reggiano grammi 80
uova 2
timo q.b.
scalogno 1
aglio 1 spicchio
sale & pepe q.b.

preriscaldate il forno a 180°
lessate le patate... grattuggiate le zucchine, fatele appassire con lo scalogno e l'aglio in 2/3 cucchiai di olio e.v.di oliva... mettete da parte e fate raffreddare...
passate allo schiacciapatate le patate; sbattete le uova con un pizzico di sale e pepe e aggiungetele alle patate amalgamando il tutto , ed unendo all'ultimo le zucchine...
trasferite il composto in uno stampo da plum cake o in formine di alluminio (molto più gestibili per una cena,in singole porzioni già pronte) leggermente oliato...
cuocete in forno per circa 40 minuti, o fino a quando il composto sarà asciutto e dorato...

















Guten apetit!

Etichette: , , ,

giovedì, marzo 15, 2007

Piccola scuola della pasta:le orecchiette



































Siamo arrivati alla terza mini lezione sulla produzione di pasta fresca in casa.. Grazie allo chef Antonio Giovannitti, del ristorante Cubico di Torino, sono riuscita a creare dei mini filmati..
So che per molti/e di voi la pasta non ha segreti, ma per qualcuno poteva essere interessante vedere il procedimento..
La base pasta delle orecchiette è la stessa dei cavatelli.. e anche il procedimento se volete; cambia il movimento finale sulla pasta, che viene aperta a "cucchiaio" con le dita.. ma è più semplice guardare il filmato, che seguire le mie chiacchere!! :)

il filmato è qui... Purtroppo blogger non ama più alla follia i codici di You Tube, e così non posso pubblicarlo da qui!! Sgrunt!!


semola di grano duro rimacinata kg 1
acqua naturale ( o filtrata) 350 grammi circa ( o più)
sale 3 cucchiaini da caffè
uovo 1 -facoltativo-
olio e.v.di oliva 1 cucchiaio

versate la farina sulla spianatoia con il sale e l'olio.. aggiungete l'uovo ,l'acqua poca alla volta e lavorate l'impasto per circa 10 minuti.. chi possiede una macchina impastatrice ( per me kenwood o similari..) può velocizzare il procedimento e mettere gli ingredienti nel recipiente d'acciaio e lavorare l'impasto ( con il gancio K) a bassa velocita, fino a quando risulterà morbido ed elastico..
lasciare riposare per 15 minuti coperto con della pellicola trasparente..

Procedere nella realizzazione come da film!!! ;-D

Ora noi pensiamo a come condirle, queste orecchiette!
Che ne dite, per esempio del classico.. cime di rapa piccanti... :)

orecchiette dose per 4 ( a occhio direi 400 grammi)
cime di rapa grammi 400
pecorino grattugiato grammi 50
parmigiano grattugiato grammi 20
peperoncino 1 intero
aglio 1 spicchio
acciughe sott' olio 3/4 filetti,
sale e pepe q.b.

mondate e lavate velocemente le cime sotto l'acqua ..sbollentatele per 10/15 minuti in abbondante acqua salata, scolatele con una schiumarola e tenete da parte l'acqua di cottura
Fate scaldare in una padella capiente l'olio con le acciughe.. unite l'aglio e il peperoncino tritati..dopo qualche minuto aggiungete le cime di rapa.. fate saltare fino a che non saranno ben saporite... regolate di sale e pepe se necessario.
Rimettete sul fuoco l'acqua di cottura della verdura e fate cuocere le orecchiette... scolatele e fatele saltare per un paio di minuti con le cime.. aggiungete all'ultimo il pecorino grattuggiato e il parmigiano..
Servite calde!!
Ora a voi!!

Etichette: , , ,

mercoledì, marzo 14, 2007

La casa del Califfo di Tahir Shah a...Cavoretto

















Cosa c'entra il libro di uno scrittore anglo/afgano con Cavoretto???
Intanto molti di voi, o almeno la maggior parte di quelli che non sono di Torino, non sanno nemmeno dove sta Cavoretto.. ;)
Bene, Cavoretto è un bellissimo, verde e assolato quartiere di Torino.. uno di quelli in cui non ti par vero, ma in pieno centro sei sulla collina.. la bella collina torinese!! Eh si , cari amici...
E il nostro Tirebouchon, oltre ( ogni tanto) a gozzovigliare con gli amici per questo o quel ristorante ha un lavoro serissimo... una bellissima edicola/libreria nella piazza principale di Cavoretto.. e domenica mattina presenterà al pubblico il libro di questo bravo scrittore trasferitosi con la famiglia a Casablanca... La casa del Califfo, di Tahir Shah..
Il libro narra della difficile e sofferta decisione ( il trasferimento) ... della trasformazione di una vita grigia nel cuore di londra agli assolati souk di Casablanca, tra l'indifferenza e i silenzi della gente del posto e all'amore per la casa del Califfo..
Ma non voglio raccontarvi troppo...

Cosa ne dite??Non è meglio passare a trovare Vittorio domenica mattina 18 marzo dalle ore 10 in Piazza Freguglia 11-Cavoretto-Torino-Italia???

Ci sarò anche io... con una sorpresa.. profumerà di spezie, di mandorle e di tè alla menta..
Siete curiosi??? Allora potete fare solo una cosa... passare per Cavoretto!!! ;)

Food design: beansoup o coca cola??































A volte immagino cosa potrebbe trovare tra migliaia di anni un archeologo alla ricerca di una cultura perduta: la nostra.

La risposta è ovvia… La COCA COLA!!! O meglio la bottiglia della Coca Cola!

Una bevanda che sintetizza il nostro modo di vivere e di nutrirci. Sinonimo di dinamismo, gusto e praticità. E’ lo specchio della società del ventesimo (anche se siamo nel ventunesimo) secolo dove la prepotenza martellante dei mass media annulla quasi ogni possibilità di giudizio autonomo, dove pubblicitari e psicologi si riuniscono per cercare il modo di rendere il consumatore un autentico schiavo delle marche, privo di ogni capacità di scelta autonoma. E se gli artisti, gli scrittori, e i comunicatori sono i profeti del nostro tempo, coloro che hanno il compito di lasciare “gli scritti”, unica testimonianza della nostra cultura incline al consumismo portato all’estremo, sono dell’idea che Andy Warhol sia il "creativo per eccellenza" almeno per ciò che riguarda la cultura alimentare del nostro tempo. D'altronde Lui è stato il primo ad immortalare i cibi in scatola e le bottiglie, a far vedere come il consumo popolare tocchi tutte le classi sociali, infatti egli stesso dice: “Ciò che è grande di questo paese è che l'America ha iniziato la tradizione per cui i consumatori più ricchi comprano per la maggior parte le stesse cose di quelli più poveri. Tu puoi vedere alla tv la pubblicità della Coca-Cola e sai che il Presidente beve Coca-Cola, Liz Taylor beve Coca-Cola e anche tu puoi bere Coca-Cola. Una Coca-Cola è una Coca-Cola e non c'è denaro che ti consenta di berne una più buona di quella che sta bevendo un barbone all'angolo.”

In fondo anche Warhol puntava al consumismo privo di significato infatti il suo principale obiettivo era la massima circolazione delle sue opere e la loro diffusione in tutto il mondo. Quindi perché non usare un’icona che a quel tempo era ormai sulla cresta dell’onda? L’uso della creatività è il segreto per dar vita a tutto questo: unire due categorie apparentemente distanti tra loro per ottenere un ibrido, come la cultura popolare e l’arte.

Ed è in onore ad Andy Warhol e alla necessità che ognuno di noi ha di creare cose sorprendenti o meglio ancora stravaganti pronte a regalare un sorriso anche a tavola, che vi presento il piatto di oggi, una semplice zuppa di fagioli che tanto semplice non è…a volte il food design viene inteso come contenitore del cibo, spesso la tecnologia e la ricerca da sole non bastano… per dare un valore aggiunto alla ricetta anche il piatto e la presentazione fanno la differenza... quindi procuratevi una bottiglia di coca cola in vetro e lavatela accuratamente.
Seguite attentamente la ricetta che vi indica Sandra. Versate la zuppa nella bottiglia chiudetela con un tappo e servite il tutto con un apri-bottiglia. Mi raccomando la zuppa deve essere rigorosamente bevuta alla bottiglia!!! buon divertimento.

Micaela Ballario

§

E ora la ricetta per la zuppa (crema) di fagioli in bottiglia!!

fagioli borlotti grammi 400 (barattolo Ecor Bio)
carota 1
1/2 cipolla
costa di sedano 1
olio e.v.di oliva ligure 2 cucchiai
sale e pepe q.b.

n.b.per velocizzare il procedimento ho utilizzato dei buoni fagioli bio in scatola.. se potete, usate quelli freschi o in alternativa quelli secchi ( dopo averli messi a bagno per almeno 12/16 ore)

preparare il soffritto... scaldare l'olio in una pentola e soffriggete le verdure..scolate i fagioli e metteteli nella pentola, insaporite e coprite con acqua..fate cuocere per circa 15/20 minuti..a questo punto togliete dal fuoco frullate e passate il tutto allo chinois ( o al setaccio )...
trasferite la crema in una bottiglietta della coca cola ...
servite tiepida e ...buon assaggio! :)

gustosissima!!

Parte tecnica Micaela Ballario
Parte esecutiva e fotografie Sandra Salerno

Etichette: ,

martedì, marzo 13, 2007

Moelleux au chocolat anche detto tortino al cioccolato dal cuore morbido

















Questa delizia arriva direttamente dal ricettario della mia amica Chiara, compagna di merende e bagordi culinari alla scuola ... ;-)
Una base cioccolatosa da fare invidia a Gobino!! Insomma un dolce paradisiaco!!

cioccolato fondente valrhona 60% grammi 150
burro grammi 150
zucchero grammi 100
farina grammi 40
uova 3

rompete il cioccolato e mettetelo in un pentolino con il burro ammorbidito e lo zucchero.. fate sciogliere tutto a bagno maria..
lasciate raffreddare qualche minuto, aggiungete la farina un pizzico di sale e le uova una alla volta.
Suddividete negli stampini imburrati, riempiendoli all'incirca per metà.
Mettete nel freezer per almeno 2 ore...
Cuocete in forno caldo a 200° per circa 10/13 minuti...
Da accompagnare con gelato alla crema o una deliziosa salsa al brachetto.. :) o semplicemente da solo!
consiglio:preparatene qualcuno in più e tenetelo nel freezer... è un dolce salvacena con l'arrivo di ospiti inaspettati e fa sempre una gran figura!

Tortino al cioccolato

Etichette: , ,

lunedì, marzo 12, 2007

Bretzel



















Per questa ricetta dobbiamo ringraziare Tulip...
In un suo post dello scorso anno avevo letto ( e stampato) la ricetta dei bretzel.. mi ero ripromessa di prepararli a casa ma fino a qualche giorno fa me ne ero dimenticata...
Poi le foto del nostro viaggio a new york di ottobre ,

New york city:Grand Hyatt Hotel

gli amici americani

My Friend TERRY HUGHES!

e il ricordo di qualche assaggio sul posto,

N.Y.C. Street Food!!

me li hanno fatti tornare in mente!!! ;-)

Nelle strade di N.Y.C. trovate banchetti di street food, pieni zeppi di bretzel,bagel al formaggio e hot dog !! Niente a che vedere con gli hot/plasticosi che si trovano qui.. :)
E così mi sono messa al lavoro... ;)
Bretzel per tutti...in ricordo del meraviglioso viaggio nella grande mela..

farina grammi 500 (250 manitoba - 250 0) mulino marino
lievito di birra fresco 25 grammi
sale 1 cucchiaino
zucchero 1 cucchiaino
acqua tiepida 180 ml circa
burro 80 grammi
bicarbonato 100 grammi
sale di guerande (o grosso) q.b.

Sciogliete il lievito nell'acqua tiepida.
A parte fate fondere il burro..mettete la farina setacciata nel recipiente del robot ( gancio k)..oppure in una ciotola molto capiente e, fatta la fontana, versate dentro tutti gli ingredienti..impastate per circa 10 minuti.
Fate una palla ,ungetela leggermente e lasciate lievitare in una ciotola di terracotta coperta con un ponno umido per 2 ore circa.
Riprendete l'impasto e lavoratelo per un paio di minuti,tagliate circa 12 striscie e formate dei cilindretti simili a grissini.















Rimetteteli a lievitare per un'altra ora circa.
Portate 3 litri d'acqua a bollore e aggiungete il bicarbonato poco alla volta..evitando di ustionarvi con l'acqua bollente...















Immergete i panini nell'acqua uno alla volta per circa 30 secondi.
Man mano che li togliete dall'acqua,disponeteli sulla placca del forno ricoperta di carta forno, spennelateli con il tuorlo dell'uovo e prima di infornare cospargeteli di sale grosso.
Cuocete in forno preriscaldato a 220° per 20 minuti.
Sfornare e degustare caldi... anche freddi sono buonissimi!!
















Note:
Nei secoli ne ha cambiate tante, ma la forma di oggi richiama le braccia incrociate in preghiera.

Anche la ricetta dei bretzel, nel tempo, subì varie modifiche , negli ingredienti,nella rifinitura e cottura.. per arrivare ai giorni nostri a un modello quasi definitivo... va da se che ogni massaia ed ogni fornaio hanno la propria, con tanto di ingrediente segreto!! (la prossima volta anche io proverò a variare alcune cose).

A partire dalla prima metà dell’ ‘800 , prima della cottura nel forno,i bretzel si immergevano uno alla volta- utilizzando una pinza- in una soluzione a freddo dal 3 al 5% max. di Idrossido di Sodio , una pratica ancora in uso in Germania, soprattutto presso i fornai;in casa viene utilizzato il bicarbonato, come da ricetta.

Etichette: , , ,

giovedì, marzo 08, 2007

Martedì 27 Marzo ° Un tocco di zenzero al Cub(ic)o °











Alla fine ci siamo riusciti!!! L'organizzazione non è stata delle più facili e tra mille peripezie eno-gastronomiche ce l'abbiamo fatta... :)

Chef Antonio Giovanniti e la sottoscritta hanno organizzato ,per i vostri reali palati,una cena trasversale, con contaminazioni bloggose... ma non è finita qui!!!
Ad accompagnare i piatti di Chef Antonio i vini di Pier Paolo Monti, giovane -ma già molto conosciuto e apprezzato -produttore langarolo...
Paolo ,per l'occasione , ci delizierà con 4 dei suoi nettari di bacco... Langhe Bianco L'Aura, Langhe Dossi Rossi, Barbera D'Alba e Barolo Monti-Sandberg 2003...















il menù...

Aperitivo
Salmone affumicato con fave di cacao e Un tocco di zenzero
Langhe bianco L'aura 2004

Tortino di cefalo con pomodorini e mollica di pane fritta
Focaccia di pane azzimo mozzarella di bufala
Langhe Dossi Rossi 2002

Gli agnolotti del plin di Antonio Giovannitti
Barbera D'alba 2003

2001 Odissea nello spazio (L'agnello e la pietra)
Barolo d.o.c.g.2003 Monti/Sandberg

Pre dessert cicles gelato versione 1.3

Gran dessert Pizzeria Style ( new version)

Piccola pasticceria Un tocco di zenzero
Caffè

untoccodizenzero al cubo.. martedì 27 Marzo ore 20,30

costo: € 55,00
posti:massimo 35
per prenotazioni : untoccodizenzeroalcubo@gmail.com

Quale sarà il dito più veloce del web??

mercoledì, marzo 07, 2007

Finger food:mini muffin salmone e caprino

Mini muffin salmone e caprino


Dopo il meme di Cannella (non so se ci sia stata un'epidemia) in rete si vedono solo muffin,muffin,muffin!!! :)
Vuoi non provare a fare uno sfizioso muffin salato per una cena da amici?!!! Sandra tu cosa ci porti?? :)
E così sabato scorso ho trascorso il pomeriggio a sfornare muffin salati e dolci..

per 12 mini muffin

farina 0 grammi 250
uova 2
olio e.v. di oliva ligure grammi 40 circa
caprino ( bouche) grammi 50
salmone affumicato grammi 50
lievito di birra secco 1/2 bustina
timo fresco q.b.
sale e pepe q.b.

preriscaldare il forno a 190°
tagliare a dadini il caprino, a listarelle e poi a quadretti il salmone affumicato...
mescolare la farina con il lievito, sbattere le uova con un pizzico di sale e pepe, aggiungere poco alla volta la farina continuando a mescolare e l'olio.. per ultimi mettete nell'impasto il salmone ed il caprino tagliati..per ultimo il timo.
trasferite il composto nei pirottini di carta da muffi leggermente oliati..
cuocete nel forno per circa 15/20 minuti..
perfetti per un aperitivo o una cena in piedi..

Mini muffin salmone e caprino

Etichette: , ,

  • © Untoccodizenzero:chi è interessato a riprodurre testi o foto da questo sito è pregato di chiedere esplicita autorizzazione scritta all'autrice,Sandra Salerno
  • Page copy protected against web site content infringement by Copyscape