mercoledì, novembre 30, 2005

Gelato al Parmigiano Reggiano





















Questo stuzzichino detto anche "amuse bouche"alla francese ( che fa molto lounge bar ) piace molto..
Forse in questi giorni di freddo molto intenso non ve lo consiglio, ma a quanto pare la cara Fiordizucca, che sta in quel di Devon (England) , è una divoratrice di gelato in ogni sua forma, e in ogni stagione..Quindi per questo post ho pensato anche a lei...
P.s. Fiore:Ma il Parmigiano lo trovi a Devon??

Parmigiano Reggiano 300 grammi
Panna liquida 500 ml
Pepe Rosa
Sale
Pane di Farro 2 fette
Cipollotto 1

Grattuggiare il formaggio ( o passarlo velocemente nel mixer)
Mettere in una ciotola molto capiente il formaggio, la panna un pizzico di sale e una macinata di pepe rosa.Cuocere il composto a bagno maria sbattendolo bene con una frusta ( o con il frullino elettrico- ve lo concedo!) fino a quando non sarà ben gonfiato... Nota:se volete potete aggiungere anche 2 albumi montati a neve, per renderlo ancora più spumoso.
Togliere il tutto dal fuoco e lasciate raffreddare bene.
Lasciare riposare per qualche ora (meglio una notte intera) nel freezer.
Tagliate a listarelle sottilissime ( julienne) il cipollotto.
Preparate il pane ricavando dei dischi rotondi con una formina, o basta anche un bicchiere.
Mettete una pallina di gelato sui dischi di pane decorando con la julienne di cipollotto, e qualche grano di pepe rosa.
Servite come appetizer con un bicchiere di Prosecco di Valdobbiadene.

Bon appetit...;-)

martedì, novembre 29, 2005

Pizzoccheri della Valtellina



























Non so come stiano andando le temperature nel resto d'Italia, ma qui a Torino sono ormai parecchi giorni che il freddo non molla.. Oggi siamo intorno ai 2°, con un vento pungente che sferza il viso.. ma di neve nemmeno l'ombra!! "Povere Olimpiadi " si prospettano per Febbraio.

Sta di fatto che ho mangiato alle ore 12,15 ( e chi mi conosce sa che è un'orario improbabile) e di solito vado a pranzo alle 13,30!! Tutto detto...
Pranzo leggero ( ??) Rigatoni gratinati... Ma mi hanno fatto venire in mente un'altro primo ricco e goloso, adatto a questi giorni di freddo intenso: i Pizzoccheri Valtellinesi che gustai ad Aprica anni fa, se non ricordo male per un capodanno....
Di Pizzoccheri ne ho parlato l'altra settimana con Elisa, che mi pare d'aver capito, è un esperta in materia..
Io vi posto la ricetta, ma vado a memoria, e se manca qualche ingrediente chiedo un aiuto alla cara amica ...
N.b.ho utilizzato quelli pronti, ma se volete cimentarvi con la pasta fatta in casa vi mando le dosi...

Farina di Grano Saraceno 200 grammi
Farina bianca 100 grammi
Acqua q.b.
Sale q.b.

Impastare le due farine col sale e l'acqua, fino a che l'impasto diventi liscio e vellutato al tocco. Tirare una sfoglia non troppo sottile e ricavarne delle listarelle.


Pizzoccheri grammi 500 ( io abbondo un pò con le dosi, tanto si fa il bis)
Formaggio Casera ( Valtellinese) grammi 200
Patate grammi 200
Verza grammi 200
Burro grammi 40 ( circa, poi fate voi se preferite aumentare la dose)
Salvia 6 foglie
Aglio 2 spicchi
Sale & Pepe q.b

tagliare le verze a strisce, pelare le patate e tagliarle a dadi non troppo piccoli.Fare cuocere le verdure in una pentola con acqua salata.
Rosolate la salvia con il burro e l'aglio in un padellino.
Tagliate a fettine il formaggio e a cottura ultimata delle verdure aggiungere i pizzoccheri;cuocere per circa 10/15 minuti.Assaggiate prima di scolare, la pasta dovrà essere al dente.
Mettete i pizzoccheri appena scolati in una zuppiera, unite il formaggio il burro aromatizzato e la salvia e fate in modo che il formaggio si amalghimi bene alla pasta.
Servire nei piatti con una bella grattata di pepe..
Potete anche passare in forno per circa 8/10 minuti a gratinare, prima di servire.
Non consiglio nessun altro piatto, perchè questo da solo basta e avanza!

Al Pizzocchero è anche dedicata una rassegna eno-gastronomica che si tiene a Teglio nel mese di Settembre il Pizzocchero d'oro .

Vino Valtellina Superiore Valgella Docg dell'Azienda Agricola Sandro Fay : Un vino più semplice delle altre denominazioni della valle, morbido e beverino anche se con una carica tannica non certo trascurabile.

Bon Appetit...;-)

lunedì, novembre 28, 2005

Gita in Langa












La scorsa settimana dopo la gita in langa, vi avevo promesso un racconto della giornata...
A farla breve breve, ci siamo ritrovati a Marene ( Cn) con gli amici provenienti da Siena, verso le 12,30 e caricato il Gruppo Vacanze Piemonte incontra Toscana sul Ford Transit abbiamo raggiunto Barolo , come prima tappa della nostra gita .

Il paese del Barolo viene dominato dal castello dove la Marchesa Faletti lo inventò. Detto castello, adagiato su una sorta di altipiano, ospita l'enoteca regionale del Barolo gestita dagli undici comuni che producono l'omonimo vino. Nell'enoteca, ricavata dalle antiche cantine, è possibile non solo acquistare e degustare il vino, ma anche visitare il castello dove visse anche Silvio Pellico. Tutti gli anni, nella prima settimana di maggio, viene presentata la nuova annata del Barolo, quella che viene messa in commercio dopo almeno tre anni di invecchiamento, e vengono degustati ben 60 vini. La seconda settimana di settembre, c'è la settimana del Barolo, con serate gastronomiche ed esibizioni di "madonnari del vino" che disegnano le strade del paese. Nella terza settimana di novembre, in occasione della festa di S. Martino, c'è la degustazione del Barolo appena svinato.
Noi purtroppo ci siamo persi le degustazioni, ma senza perderci d'animo ( dopo aver cercato di pranzare in ben 4 ristoranti-pieni-) siamo arrivati nel centro del paese, all'enoteca.
Degustazione di un meraviglioso Barbaresco con salumi e formaggi tipici...
Risaliti sul nostro bel furgone,siamo approdati verso le ore 15,00 da Aldo e Milena Vajra..
E qui altra degustazione di : Barolo Bricco delle Viole, Barbera Superiore,Un Vino Rosè di nuova produzione e il loro famoso Moscato!! A tal proposito, per la parte tecnica , chiederò un aiuto all'amico Vittorio poichè sono brava a degustare, ma in quanto a "raccontar di vini"...
Lasciati Aldo e Milena proseguiamo, un pò di traverso, verso Monforte D'Alba a fare visita al caro amico Paolo monti , che ci ha offerto il suo fantastico Barolo Bussia, che come già raccontato in un precedente post si è meritato quest'anno 94/100 WS ( Wine Spectator) , oltre al Langhe Bianco L'Aura 2004 che sarà premiato questa sera, nella Palazzina di caccia di Stupinigi, con i 5 Grappoli dall'Associazione Italiana Sommelier (Duemila Vini 2006).

Pensavate fosse finita??
Per cena altra tappa a Castiglione Falletto al Ristorante Le Torri, gestito da una giovane coppia Maria Cristina e suo marito .
Maria Cristina in cucina presenta i piatti della tradizione langarola con un pizzico di creatività. Le materie prime e tutti gli ingredienti usati sono legati al territorio e sono sempre stagionali.
Consiglio di provare la Fonduta ( sublime), i Tajarin (fantastici) e tutti i piatti della tradizione di Langa...
Noi per l'occasione abbiamo "esagerato" con il tartufo bianco, e le nostre portate sono risultate molto semplici: Fonduta con Tartufo, Carne cruda battuta al coltello al Tartufo,Tajarin al Tartufo e , gran finale, padella dell'amicizia gigante con uova e tartufo... riuscissi a postarvi la foto!!
Il tutto innaffiato per me da acqua naturale!! E per gli altri amici (sommelliers) da svariati Baroli, Barbere etc...Non voglio sapere!
Ecco qui, la nostra gita in Langa...
Fine del percorso ore 00,40 arrivo al parcheggio di Marene... Ubriachi ( poco) ma felici (tanto)...

La foto pubblicata è tratta dal sito del fotografo Michele D'Ottavio...

domenica, novembre 27, 2005

Zuppa di Cipolle









Oggi dopo una bella passeggiata sotto il sole ( ma che freddo!! ), sono tornata a casa e ho "curiosato" nella mia libreria culinaria, cercando la ricetta di una zuppa semplice ma gustosa.
E tra le dispense della scuola di cucina ho trovato questa deliziosa Zuppa di Cipolle che la nostra cara maestra ci aveva insegnato l'anno scorso..
I corsi di Fulvia "Fufi" Steffenone sono puro divertimento!! Si inizia verso le ore 19 e si finisce , affamati ma soddisfatti ,verso le 22,30 gustando tutti insieme i piatti preparati...
A chi vive a Torino consiglio una visita dalla fufi .. Una bella esperienza!!

Cipolle 6
Pane Tostato 6 fette
Emmenthal 150 grammi
Brodo di carne q.b.
Olio extravergine di Oliva
Sale & Pepe

Glassate le cipolle in una pentola con l'olio,il sale e un pò di pepe dopo averle tagliate a fettine sottili.Mettete in una teglia dai bordi alti le fette di pane, le cipolle glassate, l'emmenthal tritato; coprite con il brodo e cospargete ancora con l'emmenthal rimasto.
Infornare il tutto (nel forno caldo a 200°) per circa 20 minuti.

Bon appetit... ;-)

sabato, novembre 26, 2005

Topinambur con crema di Bagna Caoda
















Per il post di oggi mi ricollego a quelli del cavoletto dei giorni passati nei quali Cenzina ha usato i Topinambur, verdura molto conosciuta qui in Piemonte, perchè viene utilizzata cruda da intingere nella bagna caoda, altra prelibatezza piemontese...
La ricetta l'abbiamo "spiata" dalla cucina di Beppe Barbero dell'Osteria del Boccondivino a Bra ( Cn ), in una delle tante gite in langa .

Topinambur 400 grammi
Latte 1 litro
Limone 1/2

Per la crema di bagna caoda

Aggiughe sotto sale 6
Aglio 3 spicchi
Fecola di patate 1 pizzico
Panna da cucina 1/2 decilitro
Olio extravergine di oliva 3 cucchiai

Scaldate il forno a 200°

Pulite e diliscate le acciughe sotto sale, schiacciategli spicchi d'aglio e mettete entrambi gli ingredienti in una casseruola,con l'olio extravergine;scaldate a fuoco dolce fino a che l'aglio non prenda un colore dorato. Unite a questa salsa la panna e un pizzico di fecola e frullate.
Lavate e sbucciate con il pelapatate i topinambur e affettateli con l'affettatartufi.
Fateli cuocere nel latte con il succo del limone e un pizzico di sale per circa 8/10 minuti.Scolateli e metteteli in una pirofila.
Versate la crema di bagna caoda sui topinambur e fate gratinare nel forno molto caldo per qualche minuto...

Bon appetit... ;-)

venerdì, novembre 25, 2005

Cioccolata Calda alla Cannella e Zenzero



















L'idea del post di oggi me l'ha data elisa , che in questi giorni ha scritto parecchio sull'argomento..E da golosa di cioccolato quale sono, oggi ne beviamo una bella tazza bollente, con qualche spezia a dare il profumo.
La cioccolata calda mi ricorda gli anni passati a Madrid a Natale...
E Madrid durante le feste di natale è davvero uno spettacolo!! Consiglio la gita,in questo periodo più che in ogni altro momento dell'anno..Anche se ogni giorno del calendario vale una visita.. Madrid te quiero....
Nei giorni di festa per le strade della citta trovate i venditori di churros y chocolate..Una delizia da provare! Non ho mai "testato"la ricetta a casa, ma uno di questi giorni telefonerò alla mia cara amica Emma ( che vive a Madrid ), e mi farò mandare la formula originale.
Per oggi solo Cioccolata alla Cannella e Zenzero.

Cioccolata Fondente 150 grammi
Acqua 3 cucchiai
Latte fresco 700 ml
Zenzero in polvere 1/2 cucchiaino
Cannella 1 cucchiaino
Cannella in stecche 4

Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato, aggiungete l'acqua e sempre mescolando versate il latte, la cannella e lo zenzero in polvere.Portate il tutto ad ebollizione.
Servite la cioccolata nelle tazze con la stecca di cannella.

Servire con churros, se sapete farli!! Oppure con qualche biscotto di meliga, o semplicemente da sola.. E' così buona e profumata... ;-)




giovedì, novembre 24, 2005

Pere Martin Sec al Vino rosso















In questi giorni a Torino si "battono le brocche"... Cioè si muore dal freddo, e alla sera di uscire non ne abbiamo nessuna voglia.Allora ci viene voglia di preparare qualche piattino "goloso"da mangiare seduti sul divano, con il gatto che ci guarda voglioso, ma che non sempre può approfittare dei manicaretti di "mammà"!!
Ieri sera dopo cena abbiamo gustato le pere cotte,( che avevo preparato lunedì sera) con un gelato alla crema...

La Pera Martin Sec è nota anche con i seguenti sinonimi: Martin sec d’hiver, Cannellino, Cavicchione, Garofala, Garofolino, De Saint Martin, Roggia, Rousselet d’hiver.
La buccia è fine, sottile, rugginosa, di colore giallastro-chiaro, sfumata di rosso alla insolazione, ricoperta da numerose lenticelle grigie, rilevate.La polpa è giallastra, semifine, granulosa, zuccherina, poco succosa, aromatica e profumata.
La Pera Martin è considerata la migliore in assoluto fra tutte le pere che presentano la predisposizione alla cottura.

Purtroppo non ho potuto postare la mia foto del piatto.., problemi tecnici di trasmissione.
Quindi meglio questa, trovata su Cucinaconme... Sorry!!

Pere Martin Sec 8
Zucchero 200 grammi
Cannella una stecca
Chiodi di Garofano 5
Scorzetta di limone 1
Zenzero in polvere un pizzico
Vino rosso 1 bottiglia (Grignolino, Nebbiolo...)

Mettere le pere in una pentola con il vino, la stecca di cannella, lo zenzero, i chiodi di garofano, la scorza del limone, lo zucchero.Dare una rimescolata, mettere sul fuoco e fate cuocere per circa 45/50 minuti...
Gustare preferibilmente calde, magari con del gelato alla crema...
Io con il vino rimasto ho preparato una gelatina, e la tengo in frigo...Non si sa mai!!!

mercoledì, novembre 23, 2005

Zuppa di Guacamole con Chips di Tortillas croccanti




















Vista la "disfida" di oggi tra il cavoletto e petula , proposta da peperosso mi aggiungo alla mischia e vi propongo questa Zuppa di Guacamole, che mi ricorda la vacanza estiva del 2003 trascorsa nello Yucatan, tra i colori e i sapori del Mexico!

Aglio 2 spicchi
Cipolle tritate 2
Brodo di verdure 1 litro
Lime 2
Avocado 6
Pomodori 6
Coriandolo ( semi )
Sale Pepe q.b.
1 Confezione di Tortillas di Mais

Tagliare a tocchetti gli avocado, dopo averli sbucciati; sbollentate i pomodori, sbucciateli, privateli dei semi e tagliateli a dadini.Tritate l'aglio molto fine, fate appassire la cipolla e l'aglio in una pentola . Aggiungete il brodo di verdura, il succo dei lime, i semi del coriandolo e gli avocado.Fate bollire , frullate il composto ottenuto e regolate di sale e pepe.
Al momento di servire, riscaldate la zuppa a fuoco lento, aggiungete il pomodoro precedentemente tagliato a tocchetti le scorze del lime che avrete tenuto da parte e portate in tavola decorando con dei tocchetti di tortilla croccanti, appena passati in forno e qualche grano di coriandolo.
Lasciate a disposizione sul tavolo le chips di tortilla.

I messicani la servono con qualche goccia di Tabasco bevendo Tequila... ;-)

martedì, novembre 22, 2005

In cucina con lo Chef

















29 Novembre 2006 esce la:
GUIDA MICHELIN 2006 Una stella al Ristorante Birichin di Torino.

In cucina con lo Chef...
Era ormai da qualche tempo che pensavo a questa "collaborazione" con Nicola Batavia e ieri sera dopo la meravigliosa cena organizzata in collaborazione con Corrado Fasolato, per la manifestazione "Il Gusto del Territorio" abbiamo messo a punto gli ultimi dettagli.

Cercherò nel limite del possibile di trasmettervii l'amore che Nicola ha per la sua arte...
Perchè a certi livelli la cucina diventa arte... ( ma sono certa di non essere la prima a pensarlo).
Ecco il motto che Nicola ha scritto, con un pennerrello indelebile, sulle piastrelle della cucina :"Scoprire i sapori, inventare il modo di usarli non è solo arte..è gioia".

Nicola è oggi in Italia( a mio modesto parere) una delle nostre migliori "leve"..
Trentanove anni, un passato di tutto rispetto con esperienze in ogni parte del mondo..Dopo aver lavorato in Inghilterra, in Francia, in Thailandia Nicola è tornato in Spagna per la seconda volta, quest'anno. Lo scorso giugno ,infatti, ha passato tre settimane a San Sebastian nel ristorante stellato di Martin Berasategui . Un Maestro della cucina spagnola insieme a Ferrán Adrià.

Da oggi inizierò a postare alcune delle ricette dello Chef Nicola, certa di suscitare un pò di curiosità in tutti voi...

Tagliatelle su crema di pomodoro allo zenzero, calamaretti neri e seirass

300 grammi di tagliatelle all'uovo
200 grammi di passata pomodoro
200 grammi di calamaretti
1 bustina di nero di seppia
25 grammi di zenzero in polvere
50 grammi di Seirass ( ricotta piemontese)
Sale, pepe
Olio extra vergine di oliva q.b.

Frullate con il mixer la passata di pomodoro con sale, pepe e zenzero in polvere. Alla fine emulsionate il composto con olio extra vergine di oliva e sistematelo poi in frigorifero. Nel frattempo lessate i calamaretti. Dopo averli scolati, impastateli con il nero di seppia e l'olio. Lessate le tagliatelle all'uovo. Mentre cuoce la pasta, condite la ricotta con sale, pepe ed olio.
Con il composto formate degli spicchi ( quenelle), aiutandovi con due cucchiaini. Dopo aver scolato le tagliatelle, conditele con un goccio di olio extra vergine di oliva. Sistemate in 4 bicchieri il pomodoro passato (senza aggiunta di nulla), Con le tagliatelle formate dei nidi e sistemateli sopra il pomodoro. Finite con i calamaretti e gli spicchi di ricotta.

Ricetta molto semplice, ma vi assicuro che servita nei bicchieri crea un effetto molto particolare!

Attendo i vostri commenti!Bon appetit... ;-)

Il resoconto della serata di ieri sarà oggetto di una lunga riflessione, e nei prossimi giorni vi racconterò l'esperienza con la cucina di Corrado Fasolato (Nota :Una Stella Michelin anche al Ristorante MET di Venezia )

lunedì, novembre 21, 2005

Torta alle Nocciole delle Langhe
















Sabato sera dopo il Brasato al Barolo, le Tartellette alle Cipolle e la Vellutata di porri non ne potevamo più di cibo!! Ma quando dalla cucina è uscita (come per incanto) questa Torta alle Nocciole, gli animi si sono risvegliati!!

La ricetta è la" classica" delle donne di Langa e sono riuscita a farmela "raccontare"da Nicoletta , durante la spesa al Mercato di Piazza Benefica, dove ho anche comprato le fantastiche nocciole Tonde Gentili delle Langhe a denominazione I.G.P.

Farina 200 grammi
Nocciole 150 grammi
Zucchero 200 grammi
Uova 3
Buccia grattuggiata di 1 limone
Lievito per dolci 1 bustina
Olio extravergine di oliva 1 bicchiere
Sale un pizzico

Scaldare il forno a 200°

Montare a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale, incorporare nell'ordine lo zucchero, i tuorli la farina il lievito la buccia grattuggiata del limone e a filo l'olio d'oliva. Per ultime , dopo averle tritate per qualche secondo nel mixer, le nocciole.
Imburrate ed infarinate una teglia ( o utilizzate quella in silicone) . Infornate per circa 30 minuti, o almeno fino a quando la superficie della torta sarà ben dorata.

Potete accompagnare la torta alle nocciole con uno zabaglione caldo...

Servire con una coppa di Spumante di G.D.Vajra


La gita nelle Langhe di ieri ( Barolo, Monforte D'Alba, Castiglione Falletto, La Morra etc...) ha dato i suoi frutti...Eravamo in 6 , su un furgone TRANSIT preso a noleggio in quel di Siena!!
Dalle ore 12 alle 00,30... Ma questo tour enogastronomico sarà oggetto di un'esame più approfondito nel prossimo post...

Bon appetit... ;-)

domenica, novembre 20, 2005

Brasato al Barolo















Ci sono volte che cerchiamo di portare in tavola sapori e profumi di paesi lontani ed altre invece che desideriamo riscoprire i piatti della tradizione, che ci portano indietro nel tempo.. A quando eravamo bambini.Il piatto che vi presento oggi è uno di questi.. Mi ricordo mia madre quando ce lo preparava la domenica..Sentivo il profumo del vino spargersi per tutta la casa, che si mischiava a quello della torta di mele.E poi tutti a tavola!
A mangiare il brasato accompagnato con della polenta ...

Brasato al Barolo

Le dosi di questa ricetta sono per 10 persone, ma vi assicuro che è talmente buono che anche foste solo in 6 non ne avanzerà!!

Coscia di Fassone Piemontese kg 1 e 1/2 (anche del tenerone)
Aglio 3 spicchi
Cipolle 4
Carote 4
Sedano un gambo
Rosmarino 1 rametto
Alloro 2 foglie
Chiodi di Garofano 5
Barolo un litro e mezzo
Olio extravergine di oliva 1 bicchiere
Sale & Pepe

Legate la carne e mettetela a rosolare con l'olio in una pentola (di rame o alluminio) .Aggiungete tutti gusti, cipolle aglio carote e gambo di sedano ( che avrete in precedenza tagliato a pezzetti) e per ultimi i chiodi di garofano.Salate e pepate.
Fate appassire per qualche minuto le verdure, dopodichè coprite il tutto con il vino, mettete il coperchio e lasciate cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore e mezza, girando di tanto in tanto la carne.
Completata la cottura ,togliete il brasato dalla pentola tagliatelo a fettine, passate al setaccio il sugo e versatelo sulla carne.

Il sapore di questo piatto è molto particolare, e la carne grazie alla prolungata cottura diventa tenerissima... Il boccone del re!!
Per completare" l'opera" potete accompagnare il tutto con un Barolo Bussia di monti , che quest'anno si è meritato 94 punti su Wine Spectator..

Bon appetit... ;-)

venerdì, novembre 18, 2005

Tonno allo Zenzero













Il venerdi' ( per tradizione ) nella mia famiglia si mangia pesce e, nonostante sia qualche anno che vivo da sola o almeno non con i miei genitori, quando posso cerco di mantenere inalterata la tradizione...
Cosi' questa sera per cena preparero' del Tonno allo Zenzero. Adoro il tonno crudo, e Sushi Restaurant a parte, lo preparo molto spesso anche a casa. Questa ricetta e'stata rimaneggiata piu'volte, ma piace a tutti perche'i sapori del Mediterraneo incontrano quelli della cucina orientale ...

Le dosi che seguono sono per 4 persone, ma se volete potete dimezzare il tutto per un...
Tete a tete!!

Tonno freschissimo 400 grammi
Sale fine 500 grammi
Zenzero fresco grattuggiato 15/20 grammi
Vermicelli di soia 200 grammi
Capperi sotto sale 1 cucchiaio
Salsa di Soia q.b.
Aceto di riso qualche goccia
Olio extravergine di Oliva q.b.
Taccole 90 grammi
Il succo di un limone
Semi di sesamo 1 cucchiaino

Dopo aver affettato il tonno mettetelo in un piatto abbastanza grande e ricopritelo con il sale, lasciandolo in un luogo fresco per 30 minuti circa.
Mentre il pesce macera nel sale, preparate la salsa per il condimento con la soia, l'olio d'oliva lo zenzero grattuggiato il succo del limone l'aceto di riso e i capperi ( dopo averli dissalati sotto l'acqua).

Cuocete in acqua bollente i vermicelli di soia, fateli raffreddare e poi soffriggeteli per qualche minuto in una padella. Sciacquate velocemente sotto l'acqua corrente il tonno e asciugatelo con cura.
Sbollentate le taccole e mettetele su un piatto di portata; aggiungete il tonno.
Condite il tutto con la salsa alla soia aggiungendo i vermicelli all'ultimo. Lasciare riposare il piatto per circa 30 minuti, a giusto il tempo che la carne del tonno si insaporisca. Prima di servire cospargete il piatto con i semi di sesamo.

Bon Appetit ;-) ...


P.s. Per info sul tonno cliccate qui !! : )

giovedì, novembre 17, 2005

Delizia ghiacciata al Te' Bancha













Seguendo a ruota la ricetta di fiordizucca del Tiramisu al Te' Verde, oggi vi posto questa Delizia ghiacciata preparata con il Te' Bancha. Il bancha e'una miscela di The verde giapponese o cinese con aggiunta di fiori di gelsomino, che ha un gusto fruttato e fresco, molto profumato.
Per preparare una buona tazza di the bollire 200 cc di acqua, aggiungere un cucchiaino di the e lasciare in infusione non piu'di 5 minuti....

Te' Bancha 2 cucchiaini ( o bustine)
Cannella 1 stecca
Anice stellato 1
Chiodi di garofano 4
Zucchero di canna 1 cucchiaio
Colla di pesce 1 Foglio

Preparate il te' , zuccheratelo e aggiungete tutte le spezie lasciandole in infusione per circa due ore. Togliete le spezie e aggiungete la colla di pesce che avrete gia' sciolto in 4 dl di acqua tiepida.
Mescolate bene e distribuite il te' in quattro stampi singoli.
Lasciate raffreddare per circa 1/2 ora in frigorifero e poi direttamente nel freezer per qualche ora, o almeno fino a che il composto risulti ghiacciato.

Servite le delizie ghiacciate su piattini singoli, decorandoli con anice stellato semi di cardamono e una spruzzata di zucchero a velo.

Un dessert molto leggero, dal gusto fresco e speziato!!

Bon appetit... ;-)



mercoledì, novembre 16, 2005

Arrosto di mele con sedano rapa



La ricetta di oggi per questo contorno particolare e un po' diverso dal solito e' tratta dal libro della Luxury Books " Arrosto, carne pesce, verdure e salse" di Sonia Stevenson.

Il sedano rapa e' una varieta' di sedano appartenente alla famiglia botanica delle ombrellifere, classificata come Apium graveolans varieta' rapaceum. Ha la parte iniziale della radice molto ingrossata, al punto da formare un globo compatto di circa 15-20 cm di diametro. Questa porzione di radice si presenta, all'interno, bianca e soda. E' commestibile e ha un gusto simile a quello delle coste di sedano, ma piu'delicato.

Questo particolare ortaggio, conosciuto e coltivato solo in alcune zone dell'Italia settentrionale (soprattutto nel Veneto, infatti e' anche chiamato Sedano di Verona), e' ritenuto un ortaggio di importanza secondaria, essendo considerato prodotto di nicchia.

D'altra parte, il sedano-rapa e' ben conosciuto nei paesi del nord Europa, dove le coltivazioni si estendono su aree molto estese e dove esiste un mercato consolidato sia del prodotto fresco che trasformato.

Ecco la ricetta:

Una Grossa Mela rossa

Sedano rapa 1 ( di circa 350 grammi)

Salvia 1/2 cucchiaino

Prezzemolo tritato 1 cucchiaino

Sale 1/2 cucchiaino

Olio extravergine di oliva 2/3 cucchiai

Mettete l'olio extravergine, la salvia il sale in un sacchetto di plastica per alimenti, unite la mela tagliata a spicchi (non piccoli). Pelate il sedano rapa, tagliatelo a spicchi e unitelo agli altri ingredienti. Richiudete il sacchetto e scuotetelo in modo che l'olio ricopra bene tutte le verdure. Mettete il contenuto del sacchetto in una teglia e infornate a 220° per circa 30 minuti, girando spesso le verdure. Togliete la teglia dal forno, aggiungete il prezzemolo tritato, date una bella mescolata et voila'!! Potete servire il goloso contorno.

Connubbio:accompagna bene delle quaglie, anch'esse arrosto, magari avvolte con delle fette di pancetta e un po'di salvia...

Bon Appetit... ;-)

Aglio e zaffiri di Ruth Reichl



























Sabato sera eravamo con alcuni amici nella Libreria Mood in Via Cesare Battisti 3/E a Torino per prendere un aperitivo, e devo dire che a mio modesto parere, e' uno degli esperimenti piu' riusciti nel collegare il Cibo ai libri, nella nostra citta'... Ambiente giovane, buoni vini, forse troppo piccola per la quantita'di persone che di solito si ritrova li' per due chiacchere e un bicchiere di vino...
E chiacchera chiacchera, mi sono soffermata parecchie volte sulla copertina di questo libro...
Chi mi conosce sa che, portare Sandra in libreria , significa dover restare ore e ore ad aspettare che finisca il giro avendo riempito per bene il carrello!! Sono l'incubo del mio fidanzato... Anche nei supermercati se mi "perde" sa dove venirmi a cercare....... Reparto libri!!

E cosi 'che , amore a priva vista, ho preso al volo questo aglio e zaffiri -vita segreta di una gastronoma mascherata- di Ruth Reichl... Praticamente gia' finito!!

"Un bel giorno a Ruth Reichl propongono di diventare il critico gastronomico del New York Times. La sua missione sara' visitare e giudicare i ristoranti della sua citt?. Con riluttanza Ruth accetta, ben sapendo che a New York c'e' la piu' alta concentrazione di ristoranti di tutta l'America e che il New York Times e' la testata pi? importante, la creme del giornalismo.
E poiche' la sua foto circola gia' in tutti i migliori locali, per svolgere nel modo piu' obiettivo possibile il suo lavoro Ruth escogita una soluzione semplice ed efficace: vestire i panni del cliente "qualunque".Un giorno bionda fatale, il giorno dopo intellettuale "alternativa", poi signora modesta e quasi "invisibile", quindi donna in carriera. Cosi' travestita scopre che ai clienti "qualunque" le tavole piu' costose e raffinate riservano tante brutte sorprese... Non solo: i personaggi dei suoi travestimenti finiranno con l'influenzare i suoi giudizi e l'aiuteranno anche a capire qualcosa di pi? e di diverso su se stessa. Un libro sui piaceri della cucina, da gustare come il piu' sfrenato romanzo d'amore (per la cucina e il cibo) , insaporito da meravigliose ricette (tutte da provare), impreziosito da recensioni taglienti e piene di verve, condito con tanto umorismo...."

Ruth Reichl e' stata critica culinaria per il New York Times e per il Los Angeles Times.
Ha scritto anche per Vanity Fair, Metropolitan Home e Food and Wine. Attualmente e' direttore di Gourmet Magazine e vive a New York con il marito, il figlio e due gatti.
Da Ponte alle Grazie sono usciti La parte piu' tenera e Confortatemi con le mele.

Buona lettura...........;-)

martedì, novembre 15, 2005

Tartellette di pasta Brisee con Cipolle e Prugne





















Questa mattina, girovagando per il mercato di Piazza Benefica a Torino, mi sono imbattuta in un banco stracolmo di cipolle di tutti i colori !!
Adoro le cipolle.Nella zuppa, stufate , le piccole borretane cotte nell'aceto rosso, la "pissaladiere" provenzale a base di cipolle e acciughe o in mille altre preparazioni...
Ma avendo a casa una bottiglia di Grignolino aperta ieri sera ( non finita) ho pensato di preparare delle Tartellette di Pasta Brisee con Cipolle e Prugne per accompagnare gli ultimi bicchieri....

Cipolle bionde gia' tagliate 600 grammi
Pasta Brisee 400 grammi
Olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
Uova 4
Panna fresca 2,5 Decilitri
Latte fresco 1,5 decilitro
Erba cipollina tritata 2 cucchiai
Prugne secche denocciolate 150 grammi
Noce moscata la punta di un cucchiaino
Sale e pepe
Burro e farina q.b. per lo stampo

Portate il forno a 210°.
Cuocete le cipolle con l'olio in una pentola a fuoco lento (circa 15 minuti), o almeno fino a che risulteranno morbide.
Sbattete le uova con una frusta, aggiungendo la panna, il latte, l'erba cipollina sale e pepe e la noce moscata.
Tagliate a meta' le prugne. Ungete e infarinate 4 stampi per tartellette.
Stendete ora la pasta brisee con il mattarello, e ricavatene 4 dischi per rivestire gli stampi,
( la mia pasta brisee era gia'stata preparata in precedenza ) . Se non avete tempo di farla , potete ricorre a quella surgelata... Non e'un sacrilegio!!
Bucate il fondo della pasta con una forchetta e distribuite il composto di cipolle e prugne, e poi ricoprite con la crema preparata in precedenza, o per abbrevviare i tempi potete riunire tutti gli ingredienti, mescolare e versare il composto negli stampi.
Spennelate la superficie delle tartellette con l'uovo sbattuto .
Infornate per circa 25/30 minuti.
Da servire tiepide.

Io di solito accompagno le tartellette con un insalatina di sedano, pistacchi e parmigiano reggiano condita con olio extravergine, aceto balsamico sale e pepe... ;-)

Bon appetit...

Foto:Cumbafonzu.com

lunedì, novembre 14, 2005

Mousse di roquefort alle Pere


















Mi era avanzato un bel pezzo di Roquefort e allora, prima che uscisse dal frigo correndo , lo utilizzato per preparare questa Mousse di Roquefort alle pere ...

Un po'di storia:Il roquefort e' un formaggio a pasta morbida originario del paese di Roquefort sur Soulzon, nella Francia centrale, prodotto con latte di pecora.
La caratteristica principale del roquefort e' la presenza di venature blu-verdi (simili a quelle del nostro gorgonzola) ma con una consistenza diversa, dovute all'azione di un agente (il Penicillum Roqueforti ) che favorisce lo sviluppo di muffe. Il formaggio viene fatto maturare in un sistema di grotte in cui temperatura e umidita' rimangono costanti nel tempo ( la maturazione varia dai tre ai nove mesi).

Pere Williams 2
Roquefort 100 grammi
Panna fresca 1 Decilitro
Limone 1/2
Qualche filo di erba cipollina
Cannella in polvere un pizzico
Semi di papavero 1 cucchiaio

Mettete nel freezer una ciotola alta e stretta. Spremete il succo di limone.Lavate , asciugate e tagliate l'erba cipollina.Sbucciate delicatamente le pere, togliete la calotta e svuotatele per eliminare i semi.
Bagnatele con il succo di limone. Togliete la ciotola dal congelatore, versatevi la panna e il roquefort e con il frullatore montate la mousse.
Mettete la mousse in frigo . Prima di servire, riempite le pere con la mousse, ricoprite con la calotta e cospargete la sommita' d'erba cipollina, una spruzzata di cannella e i semi di papavero.

Servite con un Passito di Pantelleria.

Tete a tete n° 2 ... Fragole e Parmigiano Reggiano
























Continuando con il discorso Tete a tete delle cenette a due , oggi vi propongo una ricetta facile da realizzare, ma di grande effetto "visivo" provata in piu' di un' occasione...
Griglie di Parmigiano Reggiano e Fragole

Dosi per due

Parmigiano Reggiano grattuggiato
Fragole fresche 6
Aceto Balsamico di modena
Sale e Pepe
Timo
Olio Extravergine di Oliva

Scaldate il forno a 100 �.
Preparare le "griglie" mettendo delle piccola quantita' di parmigiano su carta da forno, facendo attenzione a distanziarle, poiche sciogliendosi si rischia di avere poi un blocco di formaggio unico.
Fare cuocere per qualche minuto.

Lasciare raffreddare. Lavare bene le fragole ed inciderle verticalmente.
Inserire nel taglio le griglie, formando dei disegni ad altezze diverse.
Nappate i piatti con l'olio e l'aceto balsamico; per ultimo aggiungete il timo, spolverizzandolo sulle fragole.

Per questo aperitivo ho scelto un bianco molto particolare, sempre dell' Azienda Agricola Monti, L'Aura ( Riesling Renano e Chardonnay ) .

Vedrete che effetto!! : )

Bon appetit!

N.b. Desperate "Foodblogger" ... A volte devo approfittare dei colleghi per le foto!! Le mie ogni tanto sono...No comment!

Le fragole dal sito Cucinaconme... Sob!

Crostata di mele rosse











Dopo la polenta, viene voglia di un dolce della tradizione, uno di quei dolci che lasciano il profumo delle mele in casa per un giorno intero...
Da gustare sul divano, con una buona tazza di the' verde di hediard ed un buon libro da leggere...

E allora per il dopo polenta ecco la Crostata di Mele Rosse...

Mele rosse 3
Burro freschissimo 150 grammi
Farina 300 grammi
Zucchero 200 grammi
Uovo intero 1 + 1 tuorlo
Panna freschissima 2 decilitri
Mandorle affettate 70 grammi
sale un pizzico
Latte fresco q.b. ( per legare l'impasto )


Scaldare il forno a 180�

Per la base: impastare la farina con 125 gr di zucchero, il sale , il burro ammorbidito lavorandolo con la punta delle dita; aggiungete il tuorlo e se risulta troppo asciutto, aggiungete un po' di latte.
Avvolgete la pasta ottenuta con della pellicola, e fatela riposare per circa 30 minuti al fresco.

Imburrate e infarinate una tortiera di 22 cm di diametro ; in alternativa, se ne possedete una, utilizzate una tortiera di silicone .
Lavorare la pasta , stendendola su un piano infarinato con un mattarello e successivamente foderate lo stampo, lasciando i bordi un po' piu'alti.
Sbucciate e tagliate le mele a fettine ( non troppo spesse ) e sovvrapponendole, ricoprite il fondo della torta.

In un recipiente mescolate con una frusta la panna fresca, le mandorle affettate, l'uovo e lo zucchero rimasto. Versate la crema ottenuta sulle mele, cercando di coprirle bene tutte.
Infornate per circa 45 minuti.

Lasciate raffreddare completamente prima di servire...

Bon appetit! ;-)

domenica, novembre 13, 2005

Polenta concia













Questa mattina passeggiando per le vie di Torino , tra le foglie secche dei platani e gli ippocastani e dopo aver preso un sacco di freddo, siamo stati colti da una voglia irrefrenabile di Polenta...
E appena arrivata a casa ho preparato una fantastica Polenta concia!
Non e' proprio un piatto che si puo'definire leggero, ma riscalda le ossa e mette subito allegria accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso... E risolve sicuramente la preparazione del pasto in quanto e' un vero e proprio piatto unico..

Per tutti l'origine di questo piatto e' valdostana, ma probabilmente fu sulle "nostre" alpi piemontesi che nacque per la prima volta la ricetta.


Farina di mais 275 grammi
Toma delle valli di Lanzo ( o altro formaggio morbido) 300 grammi
Parmigiano reggiano 4/5 Cucchiai
Gorgonzola 200 grammi
Burro di montagna 100 grammi

In una pentola di rame preparate, con acqua sale e la farina di mais , una polenta morbida cuocendola per circa due ore.

Mettetela in una ciotola di terra cotta e conditela con il gorgonzola tagliato a cubetti, la toma il parmigiano e a finire con il burro scaldato ( di un bel color nocciola).
Aggiungere una bella macinata di pepe e servite.

Abbiamo accompagnato questo piatto con un vino rosso del nostro amico Paolo Monti dell' Azienda Agricola Monti- Monforte D'Alba , il Langhe "Dossi Rossi".

Bon appetit... ;-)

sabato, novembre 12, 2005

Confettura di latte















Sbirciando nella mia libreria dedicata alla cucina, questa mattina mi e'capitato tra le mani un altro libro della Guido Tommasi Editore... "Piccoli spuntini tra amici" di Trish Deseine .
Tra le ricette, per oggi, ho scelto la Confettura di latte ... la ricetta e' molto semplice e golosa... Se adorate il latte condensato (come me) capirete fra poco perche' !!

Latte condensato 1 barattolo

Praticate un forellino sulla parte superiore del barattolo. Mettetelo a bagnomaria. Portate a ebollizione e cuocete lentamente per 3 ore.
Lasciate reffreddare. Il latte si sara' caramellato.... Una delizia!

Servite sul pane tostato, fette biscottate o per decorare torte, biscotti o.... Semplicemente da gustare con un cucchiaino... ;-)

Il mio ricordo di bambina: aprire il frigorifero, e di nascosto "rubare" la confezione di latte condensato, e succhiare direttamente dal tubo... Che soddisfazione!

venerdì, novembre 11, 2005

Torta al cioccolato fondente





























In occasione dell'uscita del nuovo film di Tim Burton "La fabbrica del cioccolato" che ha come protagonista Johnny Depp, oggi vi posto la ricetta della Torta Morbida al cioccolato.

cioccolato fondente grammi 300
burro grammi 150
latte intero fresco 100 ml
panna liquida fresca 80 ml
zucchero grammi 120
uova 4
stecca di cannella 1
chiodi di carofano 2
zenzero in polvere 1 cucchiaino abbondante
cacao amaro in polvere q.b.

Mettere la panna in una pentola ( io mi trovo molto bene con quelle di rame) , il latte le spezie e fate bollire.
Quando il composto inizia a bollire, togliere dal fuoco e lasciare riposare per circa 25/30 minuti, in modo che prenda sapore.
Dopodiche' filtrate il tutto e rimettelo nella pentola unendo circa 250 grammi di cioccolato fondente tritato.
(gli ingredienti vanno sciolti a bagno maria)

Quando il composto si sara' sciolto, spegnete il fuoco ed aggiungete il burro e lo zucchero ;mescolate fino ad ottenere una crema liscia. Trasferite la crema ottenuta in una ciotola capiente e aggiungete le uova una per volta, sempre mescolando (meglio con una frusta) .
Rivestite uno stampo a cerniera con la carta da forno, versate il composto ed infornate, cuocendo a bagnomaria per circa 60 minuti a 180�.
Una volta sfornata la torta lasciatela raffreddare completamente prima di toglierla dallo stampo.

Potete decorare la torta con con alcuni alchechengi detti anche "kikingeri", immersi precedentemente nel cioccolato fondente fuso.... ;-)

giovedì, novembre 10, 2005

Aringhe alla Marina


Prima di lasciarvi per un meritato riposo, vi posto un'altra "ricettina"interessante tratta dal libro di Allan Bay "Cuochi si diventa 2"

Trattasi delle "Aringhe alla marina"..
So bene che l'aringa e'considerata un pesce"difficile"... Ma io le adoro, proprio come cita Allan ne "Mania dell'autore 6:le aringhe...Aringhe che passione! fresche, sotto sale, affumicate..Sono sempre meravigliose ..."

Tra le ricette ho scelto questa, da proporre per una cena in piedi, su crostoni di pane caldo, crackers, etc... Farete un figurone ;-)


Aringhe affumicate una confezione
Buccia di un limone tagliata a Julienne fine
Cipollotto freschissimo uno
Aceto di mele un cucchiaio
Olio Extravergine d'oliva ligure o del garda (comunque delicato)
Peperoncino q.b.

Tagliate a filettini i filetti di aringa ( ! ) affumicata.Metteteli in una terrina, a strati, alternandoli con il cipollotto fresco tagliato a rondelle, la buccia del limone tagliata a julienne, l'aceto di mele e peperoncino a piacere.
Alla fine coprite a filo con l'olio extravergine d'oliva; potete trasferire, se volete, in un vasetto di vetro .
Lasciate riposare almeno per una settimana in un luogo fresco.

Gustare aringhe e olio, a volonta!!
N.B. Durano a lungo, sempre coperte d'olio, e sempre conservate in luogo fresco.... : )

Bon appetit...

Formaggio bianco alla mela



























Oggi non ho una gran voglia di lavorare, e allora sfogliando il gia'citato "CONSERVE" di questa mattina, mi e'venuta sottomano un'altra ricettina veloce, da proporre anche per un'aperitivo con gli amici, il Formaggio bianco alla mela.

Io non sono riuscita, purtroppo, a seccare le mele a casa ma sul libro spiegano benissimo il procedimento; e devo dire che non e'assolutamente difficile... ;-) o almeno cosi' sembra!!

Le mele utilizzate per l'occasione le ho comprate in Valle d'Aosta ,nel mese di Settembre, in un delizioso negozio di gastronomia a Gressoney St.Jean...

Ecco la ricetta:

Dosi per 6

Formaggio bianco magro 500 grammi (provate con la creme fraiche)
Mele secche 250 grammi
Miele liquido 3 cucchiai ( acacia, millefiori o quello che piu'vi piace)

Mettele il formaggio bianco in una ciotola capiente, assieme alle mele che avrete in precedenza tagliato a dadini.
Mescolate, aggiungendo al composto il miele e lasciate riposare in frigo per mezz'ora almeno prima di servire.

Potete servire il formaggio in coppette oppure, nelle flute dello champagne con un cucchiaino lungo.

Io ho spolverizzato il tutto con un po' di cannella.. : )

Bon appetit !!

Zuccheri aromatizzati





















Nel post di ieri vi ho raccontato della Confettura di pomodori verdi, oggi per continuare il discorso sulle Conserve & C, vi scrivo brevemente degli Zuccheri aromatizzati.

La ricetta la trovate sul meraviglioso libro "CONSERVE" di L.e G.Laurendon edito da Guido Tommasi Editore, che ormai e'diventata la mia "bibbia" da consultare ogni qualvolta mi viene voglia di conservare frutta, verdura o anche pesci, carni ed ogni delizia da "mettere nei vasetti"...c'e'proprio tutto!

Zucchero aromatizzato all'anice stellato

Zucchero semolato 1 kg
2 semi di anice stellato

Unite l'anice stellato allo zucchero e mescolate di tanto in tanto.
Attendete almeno due o tre giorni prima di utilizzare questo zucchero aromatizzato.

Potete utilizzarlo per addolcire la frutta, i dolci o semplicemente per aromatizzare i vostri caffe'.
Io ho utilizzato zucchero di canna al posto di quello semolato bianco, e vi assicuro che l'effetto e'lo stesso!

Esteticamente ha rallegrato la mia dispensa, perche'i barattoli con lo zucchero+ anice a vista sono molto carini da vedere... ;)

Foto dal sito Hobbydonna.it

mercoledì, novembre 09, 2005

Confettura di pomodori verdi












Gironzolando per il mercatodi Piazza Benefica a Torino sono riuscita a trovare, qualche settimana fa, dei pomodori verdi...
Cosi', ricordando la ricetta della mia nonna, ho preparato questa "Confettura di pomodori verdi"

Pomodori verdi kg 1,5
Zucchero 900 grammi
1 Limone
1 Mela Renetta

Lavate i pomodori e affettateli.Disponete le fettine a stati in una terrina, cospargendo gli strati con circa la meta'dello zucchero (450 grammi)
Coprire la terrina con della pellicola trasparente.Lasciate riposare in frigorifero per 12 ore.

Il giorno succesivo trasferite la preparazione in una casseruola, aggiungete la scorza grattugiata il succo del limone e la polpa della mela tagliata a cubetti.
Portate a ebollizione, fate ridurre di un terzo la confettura; aggiungete lo zucchero restante.
Portate a cottura e versate la confettura di pomodori ancora calda nei vasetti.
Capovolgeteli per 5/7 minuti fino a che si saranno raffreddati.

Da gustare con formaggi piccanti, ma anche con della ricotta;adatta anche per accompagnare un arrosto di maiale o il bollito alla piemontese.

Potete anche preparare piu'vasetti, confezionarli con carta o tessuti particolari, personalizzarli con etichette colorate o con timbri e tampone!!

Ne dono sempre piu'di uno (confettura di pomodori, di fichi d'india, melone...) agli amici che vengono a trovarmi per cena; o ne faccio scorta in dispensa per un regalo personalizzato per le prossime feste ! ;-)

martedì, novembre 08, 2005

Restaurant Kei's passion

















Quest'estate passeggiando per il centro di Nizza abbiamo scoperto un ristorante davvero interessante, in una citta'che ha dato i natali a grandi chef tra i quali Auguste Escoffier,
che proprio a Nizza inizio' a lavorare a 13 anni nel ristorante di uno zio.

L'arredamento del locale guarda piu' all'Ikea che al grand hotel. Ma non lasciatevi trarre in inganno , poiche' Keisuke Matsushima e' ora uno degli chefs giovani piu' interessanti nel sud della Francia .
Matsushima, che precedentemente ha cucinato con Jacques Pourcel al Jardin des Sens a Montpellier e con Regis Marcon al Auberge Des Cimes, crea una "cucina appassionata " e molto personale utilizzando i prodotti stagionali migliori della Riviera Francese.

Prendendo la sua ispirazione dalla Cucina "Proven?al", dalla francese tradizionale e dalle ricette giapponesi, il menu di Matsushima cambia regolarmente ma in funzione ai piatti ,
come la minestra fredda agli asparagi con la crema di sea-urchin, l'aragosta arrostita con vinaigrette al curry su una base di grano cotto a vapore , e la tartare di banana con vaniglia.

All'esterno del Kei's c e' un terrazzo molto piccolo , se desiderate il fresco in primavera. Vi consigliamo un pranzo in un giorno pieno di sole, ma ricordate che siete qui per la cucina di Keisuke piuttosto che per l'arredamento della terrazza!!


Restaurant Kei's Passion
22 Ter,Rue de France Place Croix de Marbre- Nice
Tel.0033493822606

lunedì, novembre 07, 2005

Terry Giacomello & Nicola Batavia














In ritardo sulla tabella di marcia prevista, e volendo fare partecipi gli amici "foodblogger"d Italia, oggi vi racconto la seconda cena che si e'tenuta al Ristorante Birichin mercoledi'2 /11
per la rassegna "Il Gusto del Territorio 2005" .

Per la serata "ospite" Terry Giacomello dell'Antica Osteria La Vicina di Pordenone,
con un menu'della tradizione rivisitato dallo Chef che per due stagioni ha collaborato con il "grande" Ferran Adria'....

Iniziamo con "Royal di polenta con salsa di fagiolo fermentato e rane fritte all'arancio e liquerizia" .
Abbiamo chiesto a Terry il "segreto" della ricetta poiche', incredibilmente, il sapore era quello di un semolino dolce, di colore giallo paglierino...
Preparazione del piatto ( due tipi di farina gialla) fatti riposare per 24 ore, cotti in forno a bassissima temperatura e... Dovete assaggiarlo!!

Il primo, "Risotto ai fiori di Cartamo con fonduta di formaggio salato, anice verde e pate' di arachidi tostate".. Vi spiego: Il cartamo e' chiamato anche �zafferanone� ed e' costituito dai fiori di una pianta che cresce spontanea in Oriente e anche lungo la riviera francese. Viene coltivato in molti luoghi caldi per estrarre dalle corolle la cartamina che e' un colorante per cibi dall'aroma e dal sapore che ricorda un po' quello dello zafferano. ...

Infatti il risotto a fine cottura e' stato "lavorato" con il fiore intero, e non solo con il pistillo , come di solito avviene per lo zafferano.

Il secondo "Baccala'confettato in olio d'oliva con cipolle speziate e latte di cocco al sale di Hawaii" una ricetta della tradizione trasformata in un piatto particolare, il latte di cocco e la cottura "dolce" hanno preservato tutta la morbidezza del pesce.

Per finire il dolce: "Mousse di cioccolato, salsa di polline e squame di gambero"...
Le squame di gambero, sono le "nuvole di drago" dei ristoranti cinesi!! Un connubbio davvero interessante..
Sul fondo della mousse, un leggero velo di Pan di Spagna (se Terry me lo consente) inzuppato nel liquore ( ma non so quale!!!) e per guarnire, a mo'di Pinna di Squalo, le nuvole di drago...

La piccola Pasticceria che accompagna i "Caffe di Leonardo Lelli" e' della Pasticceria Canobbio, di Cortemilia ( Cn) specializzata nella lavorazione delle nocciole Tonde Gentili delle Langhe.
Famosa la Torta di Nocciole, piu' volte premiata.

Siete sazi?? ;-)

domenica, novembre 06, 2005

Tegamini al tartufo


Prima di postare la ricetta vorrei che leggeste un po' di storia del "tubero" piu' famoso del mondo, ora piu' che mai in voga in ogni parte del globo, Cina compresa!

Si e'appena conclusa la Fiera del Tartufo di Alba e gia' in molti ristoranti di Torino, e in generale di tutto il Piemonte (Italia!!!) ,troviamo il profumo di questa delizia, adesso oramai quasi alla portata di tutti...

"Il tartufo e' un frutto della terra conosciuto dai tempi piu' antichi.
Si hanno testimonianze della sua presenza nella dieta del popolo dei sumeri ed al tempo del patriarca Giacobbe intorno al 1700 - 1600 a.C. I greci lo chiamavano Hydnon (da cui deriva il termine "idnologia" la scienza che si occupa dei tartufi) oppure Idra , i latini lo denominavano Tuber, dal verbo tumere (gonfiare), gli arabi Ramech Alchamech Tufus oppure Tomer e Kemas, gli spagnoli Turma de tierra o cadilla de tierra, i francesi truffe (derivante dal significato di frode collegato alla rappresentazione teatrale di Moli?re "Tartufe"del 1664, gli inglesi Truffle, infine i tedeschi Hirstbrunst, oppure Truffel....."

Ma ora , messa da parte la storia, passiamo alla ricetta:
(dosi per quattro)

Indivia Belga mondata grammi 80
32 uova di quaglia
Tartufo bianco d'Alba grammi 30
sale, pepe

Tagliate a striscioline l'indivia belga e saltatela in una padella antiaderente molto calda, facendola appassire e poi metterla in caldo.
Rompete delicatamente le uova di quaglia, distribuendole in quattro tegamini.
Metteteli in forno gia'caldo, fino a che l'albume cominci a rapprendersi (2 minuti circa).
Nel frattempo, tagliate il tartufo a lamelle sottili. Togliete dal forno i tegamini con le uova, salatele e pepatele, circondatele con l'indivia belga che avevate tenuto da parte e insaporite con le lamelle di tartufo.

Servite subito !! ;-)

P.s. Se avanzasse del tartufo, vi consiglio di provare a grattarlo su una bella coppa di gelato alla crema... "grattare" per credere... : )

Di questo post non possiedo foto perche' i commensali, molto "affamati" non mi hanno dato il tempo di immortalare l'evento!!

Ringrazio per la parte storica il sito Truffel.com

sabato, novembre 05, 2005

Pesto di erbe

















A Torino oggi c'e' un cielo grigio e fa piu'freddo del solito.Avevo voglia di preparare un buon pesto, ma purtroppo l'estate e'ormai solo un ricordo, quindi mi devo accontentare dei profumi delle erbe, immaginando di mangiare le "trofie con il pesto".

Trofie fresche 320 grammi
fagiolini sottili 120 grammi
parmigiano grattuggiato 40 grammi
olio extravergine 40 grammi
peperoncino in polvere
sale q.b.

erbe miste: basilico, prezzemolo, coriandolo, timo, erba cipollina, cipollotto mondato.

Emulsionate l'olio con una manciata di erbe aromatiche tritate finemente (basilico, timo, coriandolo, prezzemolo, erba cipollina) , un pizzico di sale e il parmigiano.
Lessate le trofie insieme con i fagiolini mondati e tagliati a meta' per il lungo.
Condite la pasta e la verdura appena scolate con la salsa, completate con rondelle di cipollotto e un pizzico di peperoncino.

Che ne dite?
Se riuscite a reperire tutti gli ingredienti in questa stagione ( cosa praticamente impossibile ;) ) potete anche conservare questo pesto nei barattoli, aggiungendo abbondante olio extravergine, e gustarlo durante l'inverno.

Attendo i vostri commenti!

venerdì, novembre 04, 2005

Pellegrino ARTUSI
























Era da qualche tempo che cercavo una ricetta da preparare con il semolino.
Ne ho provata qualcuna, ma da buona torinese (non piemontese) non sono rimasta soddisfatta dei risultati ottenuti.
Cosi', vista la mia leggendaria caparbieta', ho cercato sul mio piccolo libro d'oro ( La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene, del 1891) che e'gelosamente custodito nella libreria...
Et voila'!! E'saltata fuori la ricetta delle Bombe di semolino


Latte 3 decilitri (pari a grammi 300)
Semolino di grana fine grammi 130
Burro, quanto una noce
Zucchero un cucchiaino
Sale q.b.
Odore di scorza di limone
Uova 3

Mettete al fuoco il latte col burro e lo zucchero e quando comincia a bollire versate il semolino a poco a poco onde non abbia a far bozzoli.
Tenetelo sul fuoco fino a che non sia ben sodo agitandolo sempre col mestolo perche' non si attacchi al fondo.
Ritiratelo dal fuoco, salatelo e subito scocciategli dentro il primo uovo, poi quando sarete per friggerlo, gli altri due, uno alla volta, montando le chiare e lavorandolo sempre molto col mestolo.
Quando lo gettate in padella dategli la forma di pallottole le quali rigonfieranno per divenir bombe leggerissime che vanno sploverizzate di zucchero a velo, perduto che abbiano il forte calore.
Usate fuoco leggiero e dimenate la padella.

Trascritta fedelmente dal libro di Pellegrino Artusi, per non guastare il suo proverbiale spirito.
La foto dell'epoca e' tratta dal sito LiberLiber


Di queste "Bombe" i bambini ne vanno matti, e non solo loro!!

martedì, novembre 01, 2005

Filetto di maiale su pure' di ceci

ON AIR FROM CURINA


In questi giorni di festa a Curina, ho cercato di farmi svelare qualche ricetta da Stefania, e alla fine, dopo averne provate "di persona" tante alla fine vi regalo questa "chicca" che io ho trovato molto particolare :



Filetto di maiale 2 fette
rigatino
timo
ceci secchi 400 gr
olio extravergine d'oliva q.b.


Mettere a bagno i ceci secchi per circa 24 ore, quindi lessarli. Fare un trito di timo e sale grosso, spolverare abbondantemente il filetto e coprirlo con le fettine sottilissime di rigatino, cuocere in pentola con aggiunta di olio extravergine di oliva.

Frullate i ceci lessati con olio extravergine di oliva a filo. Servire il filetto a fettine sopra il pure' di ceci.

Andrea ci consiglia un buon Chianti Classico, o un Chianti Colli Senesi.
  • © Untoccodizenzero:chi è interessato a riprodurre testi o foto da questo sito è pregato di chiedere esplicita autorizzazione scritta all'autrice,Sandra Salerno
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